Razionale: La nascita del programma prende le mosse dalla constatata condizione di diseguaglianza e marginalizzazione sociale ed educativa dei giovani sottoposti a pene detentive. La parità nel diritto di accesso alla formazione nonché la tutela del benessere psichico giovanile costituiscono ambiti di intervento concreto, alla luce dei dati sulla condizione di salute e benessere mentali degli individui in stato detentivo. La Summer School, come dispositivo educativo ibrido, agisce per generare attenzione, consapevolezza e dibattito sul sistema della detenzione minorile al fine di ampliare la platea dei soggetti attivi nell’impegno per la riduzione delle diseguaglianze e l’abolizione del carcere come sistema di pena. Inoltre è strumento di advocacy per coinvolgere le istituzioni, le comunità e i territori per renderli parte attiva del discorso educativo.
Implementazione: La Summer School in carcere è un percorso di formazione informale e trasformativo. La strategia d’innovazione adottata mira a congiungere entità apparentemente distanti di comunità: i minori detenuti, l’area educativa e gli operatori esterni con artisti e designer. Il progetto prevede un intervento multidimensionale, in cui è sempre stimolata l’interazione tra tutti gli attori della comunità̀ carceraria per realizzare un programma di empowerment attraverso l’arte, il gioco, il cinema, la scrittura per la ricerca di nuovi futuri possibili coinvolgendo i destinatari nell’esperienza di riappropriazione dell’identità individuale e comunitaria.
Documentazione: Il progetto ha realizzato un percorso di attività estive inserito nella programmazione ministeriale, valutando in modo sia qualitativo che quantitativo il miglioramento del benessere degli adolescenti partecipanti. Al termine delle attività è stato realizzato un report con la partecipazione di una rete di stakeholder che ha offerto competenze nella realizzazione di un impatto di lungo termine.
